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LA PAROLA
DEL MESE

NELLA MISURA IN CUI PARTECIPATE ALLE SOFFERENZE DI CRISTO, RALLEGRATEVI PERCHÉ ANCHE NELLA RIVELAZIONE DELLA SUA GLORIA, POSSIATE RALLEGRARVI ED ESULTARE”

(1PT 4, 13).

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Missione Evangelizzazione Cagliari

Carissimi di Alleanza di Misericordia,
Ho ancora nel cuore questi giorni di evangelizzazione con voi. Lo Spirito Santo si è manifestato in me e nella mia famiglia con potenza. Vi ringraziamo tutti quanti per la bella accoglienza che ci avete fatto. Sono stati giorni molto intensi. Ne avevamo tutti bisogno. Noi abbiamo chiuso casa e abbiamo fatto famiglia con voi: perché se non annunciamo il vangelo, che cristiani siamo? Giovanni Paolo II diceva in uno dei suo ultimi libri: “Alzatevi e andiamo” …  e voi nel vostro piccolo lo avete fatto con tanta umiltà. La Madonna e Gesù ve ne saranno grati. Mi porto nel cuore tutti voi e tutte le persone che abbiamo incontrato: non importa se hanno accolto o meno il nostro annuncio, io le metto tutte nelle mie preghiere. Gioia piena … questo è quello che dobbiamo portare. Il mondo non ne ha più.
Lo Spirito Santo, mi ha messo in coppia con una ragazza, che aveva lo stesso mio modo di affrontare le persone: con allegria e siamo state subito in “unità”.  All’inizio abbiamo faticato per rodare il nostro metodo: poi subito spedite. Abbiamo cercato di andare verso tutti, anche se ci siamo accorte che chi si fermava per ascoltare, erano soprattutto giovani e con loro ci siamo trovate bene. Nella strada si trovano tutte le tipologie di persone: tutte andavano verso una loro meta. C’era chi si scocciava ad essere disturbata e neppure si fermava; chi con i propri auricolari camminava triste senza guardare nessuno, si fermava e ascoltava: noi eravamo quella “voce” che cercava di farli uscire dalla loro solitudine. Chi si professava ateo e chi di altra religione. Chi ce l’aveva contro la Chiesa e le sue ricchezze, i preti che non davano l’esempio, … Contro Dio, perché aveva fatto morire quel bambino …
Posso raccontare questa storia: ci avevano dato un rosario a ciascuno da dare a quella persona che ritenevamo più bisognosa. Questi erano gialli. Io lo prendo, anche se io mai ne avrei comprato uno di quel colore. Poi passano anche quelli celesti e molti di noi fanno il cambio. Io decido di tenermelo, perché era quello che lo Spirito Santo mi aveva affidato e sapeva Lui a chi doveva essere dato. Passando per una via poco trafficata che ci avevano assegnato, mentre parlavamo con una coppia, improvvisamente sbuca una donna con la busta della spazzatura tra le mani. Era una donna che cercava una manifestazione, un posto qualsiasi per passare la serata. Dopo averle spiegato di che si trattava, per una buona mezzora ci ha raccontato la sua vita con il suo compagno che la trattava male e non voleva lasciarci andare. Un po’ stanca di tutte quelle parole, ho preso il rosario e chiedendomi se era a lei che dovevo dare, mi sono accorta che aveva un foulard al collo di colore giallo. Era proprio lei la futura proprietaria. Così glielo metto nel collo e lei mi dice che quando aveva visto che lo avevo, aveva pensato di chiedermelo. Al rientro in piazza Yenne, poi, la ritrovo che ascoltava Raffael e gli altri e l’ho salutata con gioia. Aveva trovato altre persone con cui condividere i racconti della sua vita.

Betty


Da tempo mi chiedevo come poteva essere una missione di evangelizzazione su strada. Ne avevo sentito parlare e avevo visto su internet alcune esperienze fatte da altri Movimenti.
La  presentazione è stata entusiasmante ed è stato bello acquistare la maglietta, quasi una divisa che ci rendeva visibili verso gli altri e dava il senso di unità.
Eravamo partiti con l’intento di trasformare gli altri ma ci siamo accorti che ci siamo sentiti cambiati noi per primi, perché la preparazione giornaliera con la Messa e la preghiera prima dell’uscita, ci ha disposto l’animo al dono ed alla gioia. Ci siamo trovati a uscire in coppia con persone che non conoscevamo e ci ha stimolato sempre di più a creare la presenza di Gesù in Mezzo(GIM), che si è poi visto quando andavamo incontro alla gente. Dallo stare insieme poi sono nate nuove amicizie, che abbiamo intenzione di coltivare per approfondire i rapporti e conoscerci meglio. Ci siamo accorti, infatti di avere tante componenti del cammino in comune, ma talvolta mancano le occasioni di confronto e di incontro.
Ho ancora in mente un episodio che desidero raccontare.
Il primo giorno di evangelizzazione, ci è stata assegnata la zona di Piazza Matteotti e della Stazione Ferroviaria. Tra i tanti giovani che abbiamo incontrato ci ha subito colpito un gruppetto di ragazze adolescenti(14-15 anni) che ci hanno accolto con stupore e scherzo. Noi siamo stati al gioco ma abbiamo spiegato che la nostra presenza era una cosa seria, era Gesù che si presentava a loro. Alla fine ci hanno ascoltato e si sono sentite interessate. Il giorno dopo abbiamo incontrato nuovamente  una di queste nel Largo Carlo Felice e ci fissava da lontano, aspettando che ci fermassimo. E’ stato bello vedere come il messaggio del giorno precedente, fosse passato e per coronare il nuovo incontro, le abbiamo regalato un rosario giallo, che avevamo ricevuto dal capogruppo, per donarlo  durante la missione. Lei ci ha promesso col cuore che avrebbe da ora in poi pregato, e noi con lei,  per una sua intenzione particolare: era morta da poco tempo una sua amica coetanea, che aveva lasciato nel suo cuore un grande vuoto. Nel lasciarci, ci ha abbracciato e salutato con affetto.
Questo episodio, tra i tanti, ci ha resi consapevoli che nulla è impossibile a Dio quando noi siamo disposti a metterci  in gioco, ad uscire da noi stessi per far trasparire solo Gesù.
L’incontro di preghiera al Bastione San Remy, è stato poi davvero indovinato. Si è vista una partecipazione attenta e coinvolgente che ha davvero toccato il cuore di ciascuno. La  benedizione della città e l’Adorazione della Croce, ci ha sentire più Chiesa, più famiglia, che mette la propria vita e il proprio futuro
L’evangelizzazione in spiaggia è stata invece  una esperienza nuova; abbiamo incontrato tanta gente che ha volentieri  accolto il nostro invito alla Cristoteca e ci ha incoraggiato a fare qualcosa per ridare valori positivi  ai giovani per allontanarli dalla noia e dall’oblio, situazioni che li portano a perdersi.
Il culmine è poi stato la sera di venerdì con la Cristoteca a Marina Piccola, prima esperienza in Europa di ciò che è ormai sperimentato in Brasile. E’ stato un buon inizio e l’organizzazione va ambientata alla situazione locale, molto diversa dal ritmo di san Paolo. Bisogna però non fermarsi, ma  lanciarsi e aprirsi a i giovani, trovando la formula vincente per fare festa con Gesù, calandosi sempre di più  nella realtà di Cagliari.

Mariano

L'esperienza vissuta con voi in questa settimana di evangelizzazione mi è piaciuta tantissimo. Ho imparato a non vergognarmi ad annunciare Gesù anche alle persone più bisognose e più lontane. Anche se nel momento ci hanno "ignorato" credo che Gesù stia agendo e agirà prima o poi su di loro. Ho notato che per molte persone era strano vedere delle persone che annunciavano Gesù e qualcuno ci ha anche ringraziato perchè stavamo facendo qualcosa per riavvicinare le persone a Lui. Qualcuno invece pensando che eravamo testimoni di Geova non si fermava oppure si fermava e noi le spiegavamo che eravamo cristiani. Di questa esperienza mi porto a casa la gioia che ho sperimentato e la voglia di andare sempre avanti ad Annunciarlo senza vergogna o timore.

Teresa

Non possiamo che salutarvi e ringraziarvi per questa esperienza che ci ha fatto tutti sentire chiesa. Sperando di condividere altri momenti di evangelizzazione con voi, vi confermiamo la nostra fraterna amicizia garantita dal vincolo che ci lega: Gesù e Maria.


Fam. Mariano, Betty, Teresa e Giovanni Maria Carboni